Rimaniamo spesso affascinati davanti alle meraviglie dell’arte medievali; siamo colpiti dalla grandezza architettonica di una basilica o di una chiesa romanica e dai grandi cicli pittorici , lavori che celano cognizioni tecniche incredibili e ammiriamo tali capolavori, .ma anche il mondo della miniatura medievale con le sue figure a volte bizzarre e mostruose ,che ornano i margini dei manoscritti ,può affascinarci in ugual misura: si tratta di un universo immaginario e fantasioso, di particolare fascino per la sensibilità contemporanea e ci colpisce per la sua particolare freschezza nell’uso del colore di origine sia minerale che vegetale.
Il termine “miniatura”poi non è in relazione etimologica con minus o minimus (cioè ad indicare qualcosa di piccolo), bensì deriva da minium, il colore rosso ottenuto con ossido salino di piombo, mediante il quale si eseguivano le cornici, le iniziali, i titoli che caratterizzavano un paragrafo scritto.
Le tecniche e i materiali utilizzati nella decorazione dei codici, e che sono descritti in antichi ricettari e nei trattati medievali, verranno esaminati da Paolo Crivellaro, studioso ed appassionato del pigmento, che ci introdurrà nell’affascinante mondo degli scriptoria e dei succhi estratti dalle erbe medievali, come l’indaco, il tornasole e l’erba gualda, utilizzate per l’illustrazione dei codici miniati, e permettendoci di entrare in una vera e propria ‘arts illuminandi…’
Il direttivo del CIDI Vercelli
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